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Lucia Vaccarella
LA BESA
Presentazione di Bruno Nacci
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La Besa, dunque. Che già nel titolo racchiude un piccolo enigma linguistico: la parola in albanese vuol dire promessa solenne, giuramento, e implica la fedeltà a un patto che non può essere tradito. Non si tratta solo di un titolo che allude a lontane genealogie, in profondità la parola definisce il suo intenso legame con la famiglia, con le famiglie, la cui presenza sembra allungarsi nel presente, sopravvivendo alle circostanze, alle morti, allo sciogliersi dei rapporti, al fluire insensato del tempo. E con questo è dato il tratto distintivo del libro, un tratto morale ed estetico, che lo rende diverso da altri, equidistante sia dalla banalità della cronaca che dalla scontata commozione.
La festa è stata rimandata una, due, tante volte. Non le ricorda neanche più. Ma ora, finalmente, è arrivato il momento. Si mette il vestito da sera che fruscia a ogni piccolo movimento e fa risaltare la sua carnagione ambrata. Occhi verdi dalle pagliuzze dorate, capelli biondi e mossi come onde, bocca carnosa, nasino all’insù: si guarda compiaciuta un’ultima volta nel grande specchio dell’ingresso.
In copertina: Thalia, di Franco Sumberaz
[ISBN-978-88-7497-996-7]
Pagg. 224 - € 17,00
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