È oramai evidente come l’essere umano contemporaneo
tenda a dimenticare sempre di più il senso di un noi reale per
sostituirlo il più delle volte con un noi virtuale. Appare chiaro,
allora, come sia opportuno, nonché necessario, ricercare nelle
pieghe della nuova società, quelle intersezioni in cui sia possibile
coltivare una condivisione comune così da preparare il
terreno per una reale partecipazione alla cosa pubblica. È
sembrato originale, quindi, provare ad approfondire l’intuizione
che vede comprendere il fenomeno ludico-sportivo tra queste
oasi, circoscrivendo l’ambito d’analisi all’universo cattolico
dove tale dimensione ha visto una trattazione particolare
soprattutto nella capacità ad essa riconosciuta di risultare vera
e propria palestra dove insegnare e, contemporaneamente,
alimentare quel particolare spirito che anima alcune tecniche
di autogoverno, quindi rappresentare un’autentica scuola di
responsabilizzazione personale e di democrazia partecipativa.
Una responsabilizzazione che richiama un’attenta riflessione
funzionale a chiarire gli snodi teorici principali per valorizzarne
l’efficacia su un piano strettamente culturale.