Presentazione di Giuseppe Castronovo
Prefazione di Maria Canale
Introduzione di Maria Grazia Ziberna
Ricordare e far conoscere ciò che è avvenuto durante la Seconda guerra mondiale a Trieste, Gorizia, Pola e Fiume, in tutta l’Istria e la Dalmazia, oltre a dare una sorta di giustizia all’immane tragedia accaduta nel periodo 1943-1947 — riconosciuta dalla legge del 30 marzo 2004 n. 92 che ha istituito, ogni 10 febbraio, il “Giorno del Ricordo” —, diventa monito per le giovani generazioni a costruire un futuro di pace.
Questo libro propone una ricostruzione storica degli eventi che stravolsero e colpirono molte famiglie istriane, in particolare la famiglia Cossetto, che è stata segnata dal cruento sacrificio del suo primo fiore che stava per sbocciare in tutto il suo splendore: Norma.
Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, vittima a ventitré anni di inaudite violenze, il cui coraggio ci insegna che la guerra, per qualsiasi ragione venga combattuta, causa danni immensi, in particolare sui civili inermi. Ieri come oggi, in molte altre parti del mondo: dalla Siria, all’Iraq allo Yemen.
L’Istria alla fine della Seconda guerra mondiale diventa teatro della tragedia del Confine Orientale italiano, dove sono attestati i partigiani del maresciallo Tito, appartenenti al IX Corpus sloveno. Nell’avanzata di Tito i civili saranno i primi bersagli: i “titini” compiono violenze su migliaia di persone, che hanno la sola colpa d’essere e di sentirsi italiani, come ha detto nel 2007 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Dal 1947 in poi circa 350 mila donne, uomini e bambini saranno costretti all’esodo dalle proprie terre.