Un gioiello di famiglia dall’origine misteriosa suggella il patto fra due sorelle. Ci saranno sempre l’una per l’altra, qualsiasi cosa accada.
Dalla tragedia che le priva di un padre e le separa, portandole a vivere in case e luoghi distinti, il rapporto si sgualcisce, ma non perde d’intensità, seppure ciascuna a modo suo e con i suoi modi debba affrontare l’età più complessa, la più odiata e amata, da sola.
Una madre incapace di empatia, ristretta nel dolore della vedovanza, il fratello distaccato e indifferente e la sorella maggiore afflitta da una malattia degenerativa, Elettra trova in zio Carlo quel surrogato di famiglia che le serve per sbocciare in una Milano sotto i colpi delle rivoluzioni del ’68. Si fa strada in lei la consapevolezza di chi sa cosa vuole e come ottenerlo e si proietta insieme alla città che ha eletto come sua verso la modernità.
Diverso il destino di Eva, schiacciata dal provincialismo ferrarese e dal ricordo di Bondeno, di un’infanzia felice a cui è stata strappata. Resiste ancora nell’affetto di Agnese, balia contadina, che di tanto in tanto l’accoglie ancora nella sua umile casa. Ma alla fine è la musica a salvarla: il violino la consegnerà a un mondo che, nonostante tutto, conserva per lei sorprese inaspettate.