Andrea Calzolari ha studiato filosofia all’Università di Bologna, laureandosi in estetica con Luciano Anceschi nel 1965. Ancora studente, ha lavorato al Festival Internazionale del Teatro Universitario di Parma, stringendo amicizia con Oddone Pattini e Chiara Valentini; più tardi ha fiancheggiato Luigi e Alberto Gozzi (anch’essi allievi di Anceschi e membri del Gruppo ’63) negli anni di fondazione del bolognese Teatro Nuova Edizione (poi Teatro delle Moline).
Questa attenzione al teatro sperimentale contemporaneo (il suo primo articolo era dedicato alla poetica drammatica di Edoardo Sanguineti) si è allentata quando, a margine di letture brechtiane, si è imbattuto nel Paradoxe sur le comédien e ha cominciato a occuparsi di Diderot e dell’Encyclopédie, rimasti al centro di studi che si poi sono allargati al più vasto contesto della cultura illuminista europea (ha scritto infatti anche su Beaumarchais, Gibbon, Gluck, Laclos, Levacher, Parini, Riccoboni, Rousseau, Sade, Vico, Voltaire).
Per quel che riguarda la cultura più vicina a noi ha studiato Bataille e Caillois (cioè il Collège de Sociologie e gli sviluppi successivi), ma anche Gadda filosofo, Genet, Heidegger e soprattutto Jacques Derrida, dal cui pensiero è stato fortemente influenzato e di cui ha tradotto Toccare, Jean-Luc Nancy (Genova-Milano, Marietti, 2007).
Una costante di questi interessi diversificati è costituita dalla prevalente inclinazione allo studio di filosofi-scrittori, cui si è aggiunto negli ultimi decenni il Leopardi della Zibaldone, al quale ha consacrato numerosi saggi, scritti insieme a Maria Rosa Torlasco.
Ha tradotto in italiano, oltre a vari libri di saggistica storica, testi classici della letteratura francese, tra cui di Diderot Il nipote di Rameau, (Milano, Franco Maria Ricci, 1973) e Jacques il fatalista (Milano, Mondadori, 1995), di Beaumarchais La trilogia di Figaro (Milano, Mondadori, 1981), di Zola La solita minestra (Milano, I meridiani, 2012).
Ha collaborato e/o collabora a: «il Verri», «Metaphorein», «Quaderni di teatro», «Nuova Corrente», «Studi di estetica», «Con-tratto», «L’Immagine riflessa», «Il Manifesto».