Fascismo rivoluzionario e Regime
nella provincia del marmo
Inviato da Roma alla guida del giornale del PNF di Massa Carrara per portare in provincia la «rivoluzione antropologica» del regime, Stanis Ruinas, proveniente dall’«Impero» dei futuristi Settimelli e Carli, impostò un giornale «di battaglia», che in nome dello «stile fascista» condusse campagne verso le banche, i commercianti, la stampa.
Assai violenta fu quella contro gli industriali elettrici, mentre verso gli industriali del marmo locali fu condotta una campagna di moral suasion, secondo le direttive di governo e partito. Ruinas pose l’impronta dell’intransigentismo fascista sui temi di rilevanza nazionale: la missione della stampa, corporativismo e sindacalismo, la questione femminile, la politica estera, i rapporti con la Chiesa, le politiche del regime di fronte alla crisi economica.
La vicenda giornalistica apre una finestra su un mondo provinciale animato da gerarchi nazionali e locali, industriali e sindacalisti, vescovi e sacerdoti, giornali e giornalisti, prefetti e ministri, fino allo stesso Mussolini, e rivela le contraddizioni del tentativo di traduzione del totalitarismo fascista nelle realtà provinciali, che porteranno il fascismo «rivoluzionario» del giornalista a infrangersi nel fascismo «conservatore» tornato alla guida del PNF locale con la sconfitta del ras Renato Ricci nel lungo conflitto con i grandi industriali del marmo.