Sergio Pessot nesce a Genova nel 1931.
Nel 1939 rientra con la famiglia in Italia dall’Argentina. Nel 1939 muore il padre.
Nel 1943 aderisce alle organizzazioni giovanili della RSI e con Alfredo Oppicini Burzomato — con il quale nasce un sodalizio che durerà per tutta la vita — collabora con un gruppo dei franchi all’entrata della truppe Alleate.
Nel 1946 torna con la madre a Buenos Ayres dove entra in contatto con i gruppi rivoluzionari che si ispirano al fascismo repubblicano.
Nel 1949 si trasferisce a La Paz in Bolivia, a sostenere la candidatura di Paz Estenssoro e condivide l’alloggio con un giovane rivoluzionario argentino, Ernesto Che Guevara, con il quale resterà in contatto per vari anni. Nel giugno è costretto a fuggire dalla Bolivia a seguito di un colpo di stato militare ispirato dagli USA, inteso a difendere i loro interessi nello sfruttamento delle miniere di rame e argento, seriamente minacciati dal programma politico di Paz Estensorro.
Rientra in Argentina nell’ottobre 1949 e collabora con l’organizzazione Ayuda Social di Eva Peron.
Nel 1950 si trasferisce in Brasile a Rio de Janeiro dove collabora attivamente con i superstiti dell’Assao Integralista Brasileira di Plinio Salgado.
Nel 1951 rientra in Italia e si impegna totalmente nel Msi, fonda e dirige la rivista “Gerarchia”. In seguito diventa direttore responsabile del “Segnale” Prima rivista della destra in Liguria.
Nel 1954 durante il servizio militare, d’accordo con Giano Accame, organizza una manifestazione contro il decennale della Resistenza. Manifestazione che viene stroncata prima di iniziare dall’intervento di un reparto di Carabinieri.
Dal 1956 al al 1960 svolge azione politica in Liberia contro la Mineral Trading Company e in altri Paesi come l’Inghilterra e negli Usa dove nell’impossibilità di svolgere attività politica ha svolto vari lavori per mantenersi.
Nel 1960 si ritira dall’attività politica e si dedica con successo alla direzione di alcune società alimentari.
Quando nel 1988 Giano Accame assume la direzione del “Secolo d’Italia” gli viene affidata la pagina economica.
Nel 1992 partecipa all’assemblea degli azionisti della Sme contestandone lo smantellamento, intervento riportato ampiamente dalla stampa economica italiana.
Si è dedicato all’attività alpinistica e alternativamente all’archeologia subacquea.
Ha pubblicato sei libri sulla fauna e flora: Flora e fauna delle valli di Livigno (Biblioteca Civica, Livigno 1998), Guida alle erbe medicinali delle nostre Alpi (Nordpress, Chiari 2001), Fiori delle nostre Alpi (Nordpress, Chiari 2001), Animali delle Alpi (Nordpress, Chiari 2002), Flora e fauna della Valtellina (Nordpress, Chiari 2004) e Farfalle delle nostre Alpi (Nordpress, Chiari 2006); il saggio Frammenti delle storia di Lampedusa e di un isolano (NovAntico, Pinerolo 2011); con Piero Vassallo sei volumi di ricerche storiche: A destra della città proibita (Terziaria, Genova 2004), Nero su rosso (NovAntico, Pinerolo 2010), Proscritti (NovAntico, Pinerolo 2011), I figli del sole (NovAntico, Pinerolo 2012), Odessa (NovAntico, Pinerolo 2012) e Il viaggio del Novecento (Solfanelli, Chieti 2016). Fascismi nel mondo (Solfanelli, Chieti 2017) e La Destra e la strategia della tensione (Solfanelli, Chieti 2019) sono la sue più recenti pubblicazioni.