BIO-BIBLIOGRAFIA


PRESENTAZIONI

Essenza della poesia







Rosario Assunto


Rosario Assunto

     Rosario Assunto (Caltanissetta 1905 – Roma 1994), è stato un noto estetologo, prima docente a Urbino e poi titolare di cattedra nella Facoltà di Magistero di Roma. Dopo aver compiuto gli studi secondari nel Liceo Classico di Caltanissetta, si laurea in Giurisprudenza per poi avviarsi agli studi filosofici sotto la guida di Pantaleo Carabellese. Interprete del pensiero di Kant, Hölderlin, Rilke, Schiller e Leopardi, matura il significato del «Paesaggio» come categoria estetica. Critica in parte alcuni aspetti della modernità nella desolazione della sua meccanizzazione e l’inevitabile dissoluzione della poetica del paesaggio, senza comunque demonizzare la modernità ma le sue volgarizzazioni. Si definirà egli stesso «un automobilista contemplativo». Spirito anticonformista, negli ultimi anni della vita si esprimerà con chiarezza contro il Ponte sullo Stretto, con una lettera aperta inviata all’amica editrice Domitilla Alessi in cui esprimerà il dissenso accorato in difesa dell’insularità della Sicilia e del suo passato.
     Vivamente interessato all’estetica dei giardini, Rosario Assunto anticiperà largamente alcuni rilevanti concetti per la riflessione più recente, come ad esempio quello di «estetica del paesaggio», che ha ispirato i temi ambientalisti sulla tutela e la conservazione del paesaggio. Quando arriva il Sessantotto, sceglie la via della contro-rivolta, quella che passa attraverso l’élite. Rifiuta di adeguarsi al voto politico, si oppone ai collettivi e agli insegnamenti assembleari. I suoi allievi non si oppongono al suo rifiuto, anzi con questo comportamento egli riesce ad attirarsi la stima di molti esponenti del Movimento studentesco. Tuttavia, dagli anni Settanta in poi, avrà un atteggiamento sempre più schivo. Dopo la morte della moglie, la storica dell’arte Wanda Gaeta, si chiuderà negli studi e nelle speculazioni. Affascinato dal linguaggio visivo, frequenta Palma Bucarelli, figura chiave dell’arte a Roma negli anni Sessanta e Settanta, e sarà amico di Giulio Carlo Argan. Scriverà testi per le mostre, da Picasso a Carrà, entrando in contatto con i protagonisti delle avanguardie artistiche, da Carla Accardi a Piero Manzoni a Pino Pascali.
     Fra le sue opere ricordiamo L’educazione estetica (1950), Teoremi e problemi di estetica contemporanea (1960), L’automobile di Mallarmé e altri ragionamenti intorno alla vocazione odierna delle arti (1968), Il paesaggio e l’estetica (1973), Infinita contemplazione (1979), Filosofia del giardino e filosofia nel giardino (1981), La parola anteriore come parola ulteriore (1984), Ontologia e teleologia del giardino (1988), Leopardi e la nuova Atlantide (1988), La bellezza come assoluto, l’assoluto come bellezza (1993).




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