BIO-BIBLIOGRAFIA


LE OPERE

Il demone meridiano







Paul Bourget


Paul

     Paul Bourget, nato ad Amiens, in Piccardia (ma da una famiglia originaria dell’Ardèche) il 2 settembre 1852, era figlio di un celebre matematico, Justin Bourget. Adolescente, si trasferì a Parigi per studiare al Liceo e all’Università di Parigi, dove si laureò in Lettere all’età di vent’anni.
     Nello stesso anno compose la sua prima raccolta poetica, intitolata Au bord de la mer, seguita da La vie inquiète del 1875 e da Les aveux del 1882; queste opere, pur risentendo del clima letterario dell’epoca, non ricevettero una buona accoglienza.
     Il successo arrise a Bourget con la pubblicazione dei trattati intitolati Essais de psychologie contemporaine (del 1883) e Nouveaux essais de psychologie contemporaine (del 1885), con i quali l’autore effettuò una riuscita indagine psicologica di alcuni protagonisti della scena letteraria ottocentesca come Stendhal, Hippolyte Taine e Baudelaire. Nel realizzare questi scritti, Bourget si basò sul principio espresso da Taine, secondo il quale la letteratura è una “psicologia vivente”.
     Bourget, dimostrando una notevole duttilità, si cimentò subito dopo anche con i romanzi, dei quali ottennero maggiore successo Un crime d’amour (1886), Mensonges (1887), André Cornelis (1887), una specie di rivisitazione moderna di Amleto, e due anni dopo con Le disciple, che segnò il passaggio dal romanzo psicologico a quello “a idee”. Con questa ultima opera l’autore attaccò il naturalismo e le convinzioni scientifiche di fine secolo che cercarono di ridurre gli spazi della spiritualità.
     Nel 1894 divenne membro della prestigiosa Académie française. Negli anni successivi, dopo aver pubblicato una serie di impressioni di viaggio (in Italia, in Terra Santa e negli Stati Uniti), nel 1901 Bourget si convertì al Cattolicesimo, fino a divenirne uno dei suoi rappresentanti più significativi: i suoi lavori successivi, da Un divorce (1904) a Le démon de midi (1914), costituirono una strenua difesa dei valori tradizionali e della famiglia messi in discussione dal Modernismo e dai propositi democratici. Allo stesso tempo Bourget si dimostrò impegnato a riflettere sulle condizioni e sulle evoluzioni sociali della sua epoca e sulle problematiche spirituali.
     Dal punto di vista politico si accostò all’Action française di Charles Maurras, preoccupandosi di appoggiare sia la Monarchia, sia la Chiesa e di criticare l’emergente Marxismo. Durante l’Affaire Dreyfus si era schierato tra i colpevolisti e nel divenne il presidente del “Circolo Augustin Cochin”, che aveva l’obiettivo di «lottare contro lo spirito democratico e rivoluzionario e contro la massoneria, il socialismo ed il bolscevismo». Gli intellettuali comunisti lo considerano da allora come un pericolo per essere «una forza sociale, con i suoi ottocentomila lettori», un numero notevole per l’epoca.
     Morì a Parigi il 25 dicembre 1935.




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