Paolo Verlengia (Chieti, 1973) è autore e curatore di eventi culturali.
Critico teatrale per il magazine Teatrionline.com, ha collaborato con Florian Metateatro, Teatro Immediato e Teatro del Sangro.
Ideatore e conduttore di percorsi formativi, workshop e conferenze, cura incontri con artisti e compagnie, giungendo ad intervistare negli anni i principali rappresentanti della scena nazionale, come Vetrano e Randisi, Fabrizio Arcuri, Chiara Guidi, Roberto Latini, Saverio La Ruina, AttoDue, Enrico Frattaroli, Dario Aita, Mario Perrotta, Marco Baliani...
In occasione dell’edizione 2016 del FLA (Festival delle Letterature dell’Adriatico) ha curato e condotto l’incontro “La critica come genere letterario” con i critici Andrea Porcheddu (Gli Stati Generali) e Fabio Ferzetti (Il Messaggero). Nel 2018 ha realizzato il reportage “Contemporaneamente” (Le nuove tendenze del teatro contemporaneo).
Per oltre dieci anni assistente alla cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo di Pescara, è Dottore di Ricerca in Discipline dello Spettacolo, con all’attivo diversi saggi ed articoli incentrati su temi drammaturgici e registici. Ha inoltre svolto attività di ricerca comparatistica su tematiche sperimentali, quali i nessi intercorrenti tra i generi popolari della letteratura di massa (giallo, noir, crime) ed i generi “nobili” del teatro (tragedia classica, tragedia moderna), sviluppando analisi originali ed inedite (la teatralità del genere mystery).
Dal punto di vista della ricerca, si distingue per un approccio di tipo cross-mediale applicato al teatro, in cui ovvero la performance si presta ad essere analizzata quale strumento per la comprensione di fenomeni sociali ed extra artistici (è il caso, in particolare, di Per Dare Corpo alle Idee, workshop itinerante realizzato nel 2015, incentrato sul corpo umano come concetto sociale e come strumento di espressione artistica); allo stesso tempo, il concetto di teatralità viene indagato all’interno di linguaggi diversi dal teatro, dal romanzo alla grafica pubblicitaria, fino al “palcoscenico” della politica, oltre allo studio della comunicazione filtrata dai mass media tecnologici (radio, cinema, TV, web).
Per il centenario della nascita di Natalia Ginzburg, ha ideato e realizzato “Noi Tre (la madre, l’amica e me)” adattamento teatrale del romanzo “Le Voci della Sera”, interpretato da Serena Di Gregorio. Come interprete, si ricorda la performance “MIR (Manifesto d’Intima Resistenza)” realizzata nelle forme di una sessione teatrale da camera: la performance si ripete ciclicamente ogni venti minuti per un pubblico ridotto, venti persone al massimo, che si alternano e si ricambiano di volta in volta.
Tra gli altri spettacoli, ha firmato “Fuori Tempo Massimo - rigorosamente in ritardo” (da Heinrich Böll) e “Solo la fine del mondo (storie che hanno viaggiato tanto)” ispirato a Chatwin, Sepùlveda e Soriano attorno al tema del viaggio ed al soggetto della Patagonia.
Attualmente è impegnato come autore di un magazine online e di un programma radiofonico per un network emergente.
È inoltre in uscita un suo volume monografico, dedicato al teatro di Václav Havel, gigante della storia contemporanea tra scrittura, difesa dei diritti umani ed impegno politico (Parola di Václav Havel. Teatro, rock e resistenza dietro il Muro di Berlino, Solfanelli Editore).