BIO-BIBLIOGRAFIA


LE OPERE

Studio su Mallarmé







Mario Luzi


Mario Luzi

     Mario Luzi nasce a Castello, sezione di Sesto Fiorentino, nel 1914.Nel 1932 s’iscrive alla facoltà di Lettere di Firenze, dove stringe amicizia con Carlo Bo e altri giovani che si ritrovano al caffè San Marco e costituiscono il nucleo originario della rivista «Il Frontespizio», voce del movimento ermetico. Entra in contatto con i letterati della rivista «Solaria», fra i quali Montale, Vittorini, Gadda e Bilenchi. Nel 1935, l’anno dell’esordio, pubblica la raccolta poetica La barca. Sono gli anni in cui conosce gli amici di una vita, Oreste Macrì, Piero Bigongiari, Piero Bargellini, Romano Bilenchi e Carlo Bo. Dopo la laurea in letteratura francese, con una tesi su Mauriac pubblicata nel 1938 con il titolo L’opium chrétien, Luzi inizia a insegnare in un istituto magistrale di Parma. Poi si trasferisce a Roma, dove lavora per conto dei ministeri dell’Educazione e della Cultura e frequenta Pratolini, Gadda, Calamandrei e Giorgio Caproni.
     Nel 1942 si sposa con Elena Monaci e nel 1943, alla caduta di Mussolini, ripara con la moglie nel Valdarno. Nell’ottobre del 1943 nasce il figlio Gianni. Nel 1945, alla fine della guerra, è sconvolto dalla devastazione di Firenze dove ritorna per riabbracciare i genitori. Comincia a insegnare al Liceo Scientifico in via Masaccio 223, dove rimarrà diciotto anni e avrà come colleghi Lanfranco Caretti ed Eugenio Garin. In questi anni scrive molto, anche di critica e di saggistica, relativa soprattutto alla letteratura francese, collabora alle riviste «Letteratura» e «La Chimera», cui collaborano Carlo Bo, Carlo Betocchi, Piero Bigongiari e Alessandro Parronchi. Nel 1940 pubblica la raccolta poetica Avvento notturno, che presenta le poesie composte fra il 1936 e il 1939, profondamente influenzate dal Simbolismo francese e soprattutto dalla lezione di Mallarmé. Nel 1945 torna a Firenze e negli anni successivi pubblica le raccolte poetiche che lo consacreranno artisticamente in Italia e all’estero.
     Nel 1960, dopo la morte della madre, pubblica il corpus delle sue poesie con il titolo Il giusto della vita. Negli anni Sessanta cominciano le collaborazioni con l’Università di Urbino, e intanto pubblica Nel magma per Vallecchi. Dal 1966 inizia a viaggiare in Russia e in Georgia, poi in India, Ungheria, Romania, poi nel 1974 negli Stati Uniti. Inizia a collaborare con il «Corriere della Sera», dove scrive articoli sulla letteratura latino-americana e con «Il Giornale» di Indro Montanelli. Nel 1979 escono le sue poesie presso la Garzanti, Tutte le poesie, in due volumi. Nel 1982 vince la cattedra di ordinario di Letteratura Francese al Magistero di Firenze.
     Dalla sua produzione poetica globale, che la critica suole dividere in tre fasi principali, citiamo, oltre alle due raccolte già richiamate La Barca e Avvento notturno, Un brindisi (1946), Quaderno gotico (1947), Primizie del deserto (1952), Onore del vero (1957), Dal fondo delle campagne (1956), Nel magma (1963), Su fondamenti invisibili (1971), Al fuoco della controversia (1978), Per il battesimo dei nostri frammenti (1985). Fra le opere di saggistica ricordiamo Lo stile di Constant (1962), L’inferno e il limbo (1964), Un’illusione platonica e altri saggi (1972), Discorso naturale (1980), Dante e Leopardi, o Della modernità (1992). Nel 1997 Luzi riceve la Legion d’Onore dal Presidente della Repubblica Francese e, in occasione dei 90 anni, nell’ottobre del 2004, è nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Muore a Firenze il 28 febbraio del 2005, pochi mesi dopo quella nomina.




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