BIO-BIBLIOGRAFIA


LE OPERE

Della cultura, della vita e di altre fatiche







Maria Teresa Colangelo


Maria Teresa Colangelo

     Maria Teresa Colangelo nacque ad Ancona il 9 marzo 1943 da Silvio e Renata Graziani. Il padre, Provveditore agli Studi, dopo qualche tempo venne trasferito a Ferrara dove Maria Teresa iniziò a frequentare la scuola rivelando subito rara sensibilità, notevole intelligenza e spiccata versatilità allo studio, soprattutto quello delle materie letterarie. Portò sempre con sé l’impronta ricevuta nell’infanzia dal vivere in una città antica, a “misura d’uomo”. Forse non a caso fu sempre vivo in lei l’interesse per il passato.
     Nel 1958, quando aveva quindici anni, i genitori decisero di stabilire la loro definitiva residenza a Pescara, città che allora era nella piena rinascita dopo la distruzione avvenuta nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Frequentò il Liceo Classico “Gabriele d’Annunzio” e, successivamente, l’Università “La Sapienza” a Roma iscrivendosi alla facoltà di Lettere classiche. Si laureò con il massimo dei voti discutendo una tesi in Storia dell’Arte su Tommaso Minardi (Faenza 1787 - Roma 1871), pittore consigliato dal noto professore e storico dell’arte Giulio Carlo Argan.
     La sua eccellente preparazione la portò a superare con successo i concorsi per l’insegnamento
.      Passò di ruolo giovanissima; per breve tempo insegnò al Liceo Classico “Gabriele d’Annunzio”, al Liceo Artistico, infine, al Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”, sempre a Pescara.
     Partecipò a convegni di carattere storico, a concorsi di poesia e di letteratura, ricevendo premi e riconoscimenti; fu autrice di lavori teatrali, poesie, racconti, recensioni e di tre romanzi. Un dramma dedicato a Margherita d’Austria fu messo in scena nel 2003 dal regista William Zola. Il testo, in tre atti, venne rappresentato nelle città di L’Aquila, Penne e Ortona.
     Collaborò alla rivista “Oggi e Domani”, intervenne con relazioni a convegni di carattere storico e, per un lungo periodo, si dedicò assiduamente alla lettura, allo studio, oltre che allo scrivere.
     Si ritirò dall’insegnamento poco più che quarantenne e da allora condusse una vita molto intima e riservata, senza allontanarsi dall’applicarsi ai suoi interessi, oltre che dall’assistenza alla madre, venuta a mancare verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso.
     Gli ultimi tempi della vita sono stati molto sofferti a causa di varie patologie. È deceduta nella sua casa di Pescara il 14 febbraio 2016. Sepolta nel cimitero di Pescara, la salma attende di essere trasferita nella tomba di famiglia situata nel cimitero di Chieti.




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