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Giorgio Castelfranco
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Giorgio Castelfranco è uno dei protagonisti principali della ricostruzione culturale italiana del dopoguerra. Nato a Venezia il 18 gennaio 1896, nel 1914, proprio mentre si trasferisce con la famiglia a Firenze, prende parte alla prima guerra mondiale durante la quale è ferito gravemente. Mutilato di guerra, nel 1916 è decorato con la medaglia d’argento.
Dopo la laurea in Lettere (1921) presso l’Università degli Studi di Firenze, dove stringe amicizia con Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, partecipa al concorso per dirigente indetto dal Ministero delle Belle Arti e, nel 1926, avvia la carriera di ispettore a varie Soprintendenze italiane. A causa delle sue origini ebraiche nel 1938, all’indomani della visita fiorentina di Hitler, viene rimosso, fino al 1943, da ogni funzione pubblica. Solo nel 1943 è richiamato a Bari per ricoprire, per qualche mese, l’incarico di direttore. Nel 1944 è reggente della Direzione generale delle Antichità e belle arti. Dal 1958 al 1964 è direttore del Gabinetto fotografico nazionale e, dal 1964 al 1966 (anno in cui conclude la sua carriera) soprintendente alle Gallerie del Lazio, a Roma, dove si spegne il 15 novembre 1978.
Tra la sua vasta produzione critica ricordiamo Opere d’arte in Puglia (1927), La pittura moderna (1934), Leonardo scrittore (1937), Tiziano (1937), Antileonardo (1947), Lineamenti di estetica (1950), Introduzione a Leonardo (1952), Visione ed Arte (1954), Maurice de Vlaminck (1956), Arte e società (1959), Raffaello (1962), Donatello (1963), Il restauro dei Rubens nella Chiesa Nuova (1966), Il Quattrocento toscano (1968), Leonardo (1977).
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