Gaston Louis Alfred Leroux (Parigi, 7 maggio 1868 - Nizza, 15 aprile 1927), ha esercitato l’avvocatura prima di dedicarsi al giornalismo, scrivendo resoconti giudiziari e lavorando come corrispondente e inviato di guerra negli anni del primo conflitto mondiale. La passione per la scrittura lo conduce nel mondo della narrativa poliziesca e d’avventura, influenzato dai libri di Jules Verne.
Il pubblico lo conosce e lo ammira quando sul mercato editoriale appare un ciclo di romanzi noir avente come protagonista il giornalista-detective Joseph Rouletabille. Alcuni dei titoli fortunati sono: Il mistero della camera gialla (1908), Il profumo della signora in nero (1909) e Il fantasma dell’Opera che, edito nel 1910 e parzialmente ispirato a eventi storici dell’Opera parigina, ha contribuito massimamente a celebrarlo e confermarlo come prolifico scrittore del genere noir.
Prolifico e intramontabile, considerando che Le Fantôme de l’Opera, del quale esiste una versione cinematografica, verrà prossimamente e nuovamente proiettato sul grande schermo in chiave modernizzata, con il titolo di Phantom, un thriller psicologico in cui il livello di suspense e di orrore è portato al massimo grado.
Anche i romanzi dedicati alle avventure di Chéri-Bibi ottengono un risultato soddisfacente, incrementando fama e notorietà dell’autore, il quale, nonostante i successi letterari e l’eredità lasciatagli dai genitori, avrà sempre problemi economici.
Leroux è, infatti, un giocatore incallito: il gioco d’azzardo è una malattia che non riuscirà, né saprà mai curare. Che si tratti di un romanzo fantascientifico od horror, egli mescola realtà e illusione, ragione e fantasia, e partendo dalla sua stessa condizione esistenziale, soddisfacente eppure sempre sull’orlo del precipizio, intende agire sulla morale dei lettori, interrogarne la coscienza, scuotere le fondamentale dell’Io, instaurando con essi un rapporto di natura psicologica e psicanalitica.