Nel piano generale del mio lavoro, l’intento di questo libretto consiste nell’approfondimento del capitolo terzo di La tentazione dell’oblio (Laterza, 1.ma ed., 1993), ma tende anche a riprendere idee già espresse in varie sedi fin dai tardi anni ’50, in modo particolare nella rivista “La Critica Sociologica”. Naturalmente, riprese e approfondimenti a parte, vi sono anche motivi più immediatamente legati all’attualità politica e alle sue capricciose, almeno in apparenza, evoluzioni. Oggi annuso aria di restaurazione. In maniera più specifica, avverto, specialmente con riguardo all’Italia e al suo attuale gruppo dirigente, dichiaratamente conservatore ma in senso dinamico o anche, come si dice con inconsapevole auto-ironia, “creativo”, il bisogno di riscoprire e individuare e “valorizzare” una cultura di destra.
In Francia e in Germania e non solo in Italia, nomi e correnti che già si ritenevano consegnati al passato e degni, al più, di un misericordioso silenzio, sono richiamati e pazientemente rimessi a nuovo. Si pensi a Ernst Nolte e, in nome di un revisionismo di per sé legittimo, a Sergio Romano.
Nel prossimo futuro, se le forze non verranno meno, sarà necessario riaprire invece il discorso sul ruolo sociale delle avanguardie artistiche e letterarie, su queste delicate, preziosissime antenne, di cui ogni società ha bisogno perché offrono segnali importanti sugli orientamenti profondi e sulle esigenze avveniristiche dei gruppi umani. Letterati e artisti nel senso più lato, nel loro lavoro quotidiano e spesso alle prese con difficoltà materiali piuttosto gravi, creano nuove strutture di significato, anticipano nuove realtà. Non si limitano a rispecchiare la situazione data. La reinterpretano e qualche volta la reinventano. Per questo si tratta di un lavoro difficile da comprendere. I tre fondamentali approcci scientifici per darne conto — da quello formalista a quello sociologico e infine a quello psicoanalitico — non sembrano, almeno per ora, sufficientemente garantiti dal punto di vista teorico. In questo senso, costituiscono un impegno che, domani, non potrà essere disatteso.