Attilio Mordini nasce a Firenze il 22 giugno 1923 e muore a Firenze il 4 ottobre 1966. Educato dagli Scolopi e dai Salesiani, agli inizi della Seconda guerra mondiale si arruola volontario nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e, dopo l’8 settembre 1943, presta servizio nel reparto genieri della IV Panzer Division impegnata in Russia. Tornato in Italia dopo essere rimasto ferito sul fronte ucraino, aderisce alla Repubblica Sociale Italiana arruolandosi nella Guardia Nazionale Repubblicana dove gli fu assegnato il grado di capitano. Per questi suoi trascorsi alla fine della guerra sarà sottoposto a carcerazione contraendo la tubercolosi. Uscitone riprende gli studi universitari e si laurea a pieni voti con una tesi in letteratura tedesca, sotto la guida del germanista Vittorio Santoli. Nello stesso torno di tempo segue i corsi della Pontificia Università Gregoriana. Collabora alla rivista “L’Ultima” e a numerose altre di indirizzo cattolico come “L’Alfiere”, “Il Ghibellino”, “Carattere” e “Adveniat Regnum”. Negli anni 1964-65 fu apprezzato lettore di italiano all’Università di Kiel e durante la sua permanenza in Germania collabora alla rivista di teologia e scienza delle religioni “Kairos”, edita dai Benedettini di Salisburgo. Autore di diverse opere sulla civiltà cristiana e il suo simbolismo è considerato una sorta di “Evola cattolico”.