“Gaya è della stessa razza [di Simone Weil]. Dice cose ancora più estreme, se è possibile. È veramente il pazzo del villaggio, il nano di Velázquez o di Shakespeare a cui solo è concesso di dire la verità. Dopo la morte di Pasternak, scoprire Gaya mi è stato di grande consolazione. Leggilo, te ne prego. Spero che anche tu ne scriva. È uno di quei libri, di quegli uomini, che entrano nella nostra vita con un balzo, e ci restano: (Qui, grazie a Dio, scappano tutti solo a nominarlo: è lo scandalo del giorno).”
Con queste poche, intense parole Cristina Campo descrive la pubblicazione italiana de Il sentimento della pittura (1960) e dichiara la sua stima per Ramón Gaya che insieme a Elémire Zolla, la filosofa María Zambrano, Elena Croce, Pietro Citati e pochi altri frequentò durante il suo esilio italiano durato circa venti anni.
Ramón Gaya (Murcia, 1910 - Valencia, 2005) approdò in Italia nel 1956 in maniera definitiva, dopo un lungo esilio messicano iniziato nel 1939 e causato dalla sconfitta della II Repubblica spagnola e dall’inizio della dittatura franchista.
Fin da bambino Gaya aveva dimostrato un innato talento per la pittura che a soli diciassette anni lo portò, grazie a una borsa di studio, prima a Madrid, dove conobbe le più eminenti figure dell’arte e della cultura spagnola, e poi a Parigi dove frequentò l’avanguardia pittorica di allora, Picasso tra gli altri.
Saggista e poeta non tardò a farsi conoscere attraverso le riviste quali Verso y Prosa, Mono azul, Hora de España in Spagna e Las Españas, Cuadernos Americanos, El hijo Prodigo in Messico.
Nel 1960, a Roma viene pubblicato il suo primo volume, Il sentimento della pittura, nella collana dei “Quaderni di pensiero e di poesia” a cura di Elena Croce e María Zambrano nella casa editrice De Luca, volume che pochi mesi dopo apparirà nell’edizione spagnola. Del 1969 è l’edizione di Velázquez, pájaro solitario con l’editrice RM e nel 1996 viene pubblicato Naturalidad del arte y artificialidad de la crítica.
L’attività pittorica di Ramón Gaya ha avuto il riconoscimento, nel 1997, del Premio Nacional de Artes Plásticas e, nel 2002, del Premio Velázquez a las Artes Plásticas nella sua prima edizione. Inoltre, fin dal 1960 le sue opere sono state esposte nelle gallerie spagnole e internazionali mentre nel 1990 la sua città natale, Murcia, ha inaugurato il Museo Ramón Gaya che contiene più di cinquecento opere. L’opera saggistica, poetica ed epistolare di Gaya è riunita e pubblicata dalla casa editrice Pre-Textos di Valencia.