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Paolo Pinto
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Paolo Pinto, giornalista e scrittore, coltiva con uguale passione letteratura e storia, convinto che la “finzione” letteraria possa significativamente contribuire alla ricerca della verità storica ed esistenziale.
Fra le sue opere di carattere storico-biografico ricordiamo: Carlo Alberto - Il Savoia amletico (Camunia 1986 e poi Rizzoli-BUR 1990); L’amore segreto di Cavour (Camunia 1990), racconto documentato e analitico della storia intensa e dolente di Nina Giustiniani e del giovane Camillo Benso di Cavour; Vittorio Emanuele II - Il re avventuriero, (Mondadori, Le Scie, 1995; Mondadori, Oscar-storia, 1997; “Biblioteca storica” de “Il Giornale”, 1993); Umberto I - Il Savoia che non voleva essere re (Piemme 2003).
È del 1994 la pubblicazione, per i tipi Aquarium, del pamphlet politico, con prefazione di Indro Montanelli, Una repubblica in rovina.
Tra i lavori di carattere letterario è stato curatore e prefatore di opere di Diderot, Balzac, Flaubert, Dickens, Stevenson, Baudelaire, Poe, Bontempelli, e dello stesso Azeglio. Di particolare rilievo la pubblicazione, nel 1990, per i tipi della Newton Compton, dell’opera di Proust, Alla ricerca del tempo perduto, la prima condotta nel nostro paese sul testo stabilito da Tadié, pubblicato in Francia da Gallimard nella Biblioteca della Pléiade.
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