Paolo Pasqualucci, già ordinario di Filosofia del Diritto nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Perugia, ha insegnato anche nelle Università di Roma, Napoli, Teramo (Storia delle Dottrine Politiche).
La sua produzione si è inizialmente incentrata su temi giusfilosofici e di filosofia della politica con articoli, saggi e monografie dedicate a classici moderni quali Locke, Hobbes, Rousseau e Kant. Ha rielaborato progressivamente i suoi corsi universitari in una Introduzione alla filosofia del diritto (Margiacchi-Galeno, Perugia, ultima edizione nel 1994, pp. 228).
Ha sviluppato una critica radicale del pensiero rivoluzionario in due articoli dedicati a Walter Benjamin (La Rivoluzione come Messia. Considerazioni sulla filosofia politica di Benjamin, “Trimestre”, X, 1977, 1-2, pp. 67-112; Felicità Messianica. Interpretazione del frammento teologico-politico di Benjamin, “Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto”, LV, 1978, 3, pp. 583-629) e in un saggio dedicato al Messianesimo laico contemporaneo: Politica e Religione. Saggio di teologia della storia (Antonio Pellicani, Roma 2001, pp. 94).
A partire dall’inizio degli anni Novanta del secolo scorso si è dedicato in prevalenza alla ricerca metafisica e teologica. Nell’ambito della prima, ha pubblicato un saggio sul concetto dell’Uno come concetto filosofico di Dio, nel quale ritiene di aver dimostrato che tale concetto è perfettamente compatibile con quello del vero Dio, rivelatosi nella Santissima Monotriade: Introduzione alla Metafisica dell’Uno, con Prefazione di Antimo Negri (Antonio Pellicani, Roma 1996, pp. 151).
Sta inoltre lavorando da anni ad un’opera in tre volumi intitolata Metafisica del Soggetto, volta a rifondare una teoria realistica della conoscenza, nella tradizione della metafisica classica o aristotelico-tomistica. Di essa è uscito il primo volume: Metafisica del Soggetto. Cinque tesi preliminari (vol. I, Spes - Fondazione G. Capograssi, Roma 2010, pp. 188). Il secondo è previsto per la fine del 2013.
I suoi studi teologici e di filosofia della religione si sono concentrati sull’analisi critica del Concilio ecumenico Vaticano II, condotta dal punto di vista della Tradizione della Chiesa, traducendosi finora in articoli, interventi a convegni e due libri: Giovanni XXIII e il Concilio Ecumenico Vaticano II (Editrice Ichthys, Albano Laziale 2008, pp. 415); L’ambigua cristologia della redenzione universale. Analisi di “Gaudium et Spes 22” (Editrice Ichthys, Albano Laziale 2009, pp. 144). Di quest’ultimo è apparsa una versione ridotta in “Divinitas”, LIV, 2011, 2, pp. 163-187, con il titolo: La Cristologia antropocentrica del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Il presente volume, Unam Sanctam, rappresenta il compimento delle indagini dell’Autore in questo campo, in uno “studio sulle deviazioni dottrinali nella Chiesa cattolica del XXI secolo”, come appaiono nei testi più discussi e contestati del “pastorale” Vaticano II.