BIO-BIBLIOGRAFIA


LE OPERE

Pirandello o il dramma di vedersi vivere







Adriano Tilgher


Adriano Tilgher

     Adriano Tilgher (1887-1941), spirito scevro da ogni tipo di condizionamento politico, fu pensatore originale e irregolare, attento, sul piano filosofico, a sintetizzare le esigenze sia di un certo relativismo pessimistico sia dell’irrazionalismo spiritualistico del suo tempo. Fu anche critico letterario e, prevalentemente, critico teatrale molto acuto e innovativo. Collaborò a giornali come «Il Mondo» di Giovani Amendola e «Il Popolo di Roma», contribuendo a sprovincializzare la cultura italiana.
     Operò in settori e ambiti diversi e tentò una sintesi dell’estetica elaborata in modo autonomo rispetto a Croce. Caratteristici della personalità di Tilgher l’interesse sia per le grandi idee che per i piccoli e grandi fatti della vita quotidiana. Rimanendo fedele a un ideale romantico dell’azione, che si esplicò nei vari aspetti di un pensiero che si nutriva dei motivi della politica, si orientò, sul piano pratico, verso il giornalismo militante, conducendo una battaglia non solo sul piano della cultura libresca, ma anche su quello della cultura viva. L’educazione idealistica e crociana di cui, come quasi tutti i pensatori italiani della prima metà del Novecento, conservò tracce, finì per cedere alle sollecitazioni dei pragmatisti e dei relativisti contemporanei, che egli ebbe il merito di importare in Italia. Longanesi lo ricorda come «un uomo della vecchia Italia che non fu fascista e che morì povero».
     Tilgher fu tra i primi a rivelare l’originalità del teatro pirandelliano con alcuni saggi rimasti fondamentali. A lui dobbiamo la celebre teorizzazione del dualismo di Vita e Forma che entrerà a far parte della storiografia letteraria sullo scrittore siciliano.
     Fra le moltissime opere ricordiamo Teoria del Pragmatismo trascendentale (1915), Studi sul Teatro Contemporaneo (1922), Relativisti contemporanei (1923), Homo faber (1929), Estetica (1931), Filosofi e Moralisti del Novecento (1932), Studi di Poetica (1934), Critica dello storicismo (1935), Carteggio Croce-Tilgher (2004).




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